Partecipazione e coinvolgimento della popolazione per dire no all’eolico selvaggio
Il 30 giugno 2017 UNICA ha organizzato a Pontelandolfo un importante Convegno dal titolo:
Pontelandolfo un patrimonio al vento. L’eccesso dell’eolico nel Sannio
Il convegno è nato dalla collaborazione tra UNICA e il Comitato contro l’eolico selvaggio di Pontelandolfo, Comitato costituito da diversi cittadini che si sono visti violentati da quanto è successo sul loro territorio, e che hanno deciso di far sentire la propria voce di protesta.
Relatori di rilievo hanno discusso sul tema dell’eolico e sul posizionamento “selvaggio”, partendo dalla regolamentazione legislativa, tecnica e amministrativa, fino ad arrivare alla esposizione del caso specifico di Pontelandolfo, evidenziandone, con l’aiuto di foto, mappe, aeroriprese, tutti gli aspetti che lo rendono un caso di eolico “selvaggio”. Sono stati toccati i temi della salute psicofisica e di come può essere compromessa in situazioni simili, ma pure le possibilità di difesa che i cittadini hanno, anche, in sede penale. Nel corso del convegno diversi sono stati i contributi portati da Comitati di cittadini di altre regioni. La caratteristica del Convegno è stata proprio la partecipazione della “gente”, la voglia di far sentire la propria voce.
Ben consapevoli che l’Ambiente si presta a facili demagogie, da cui UNICA, come Associazione di professionisti che si occupano di Ambiente dal punto di vista tecnico e gestionale, ha sempre rifuggito, abbiamo voluto trattare il tema dell’eolico per evidenziare come si possa travisare il concetto stesso di sostenibilità, pur operando nel settore delle energie pulite e rinnovabili.
Noi crediamo che per arrivare ad uno Sviluppo Sostenibile si debba partire dalla condivisione e dalla partecipazione, e si debba cominciare dalle piccole cose, da quelle che migliorando la qualità della vita della gente possano avere incidenza anche in grande scala.
Fondamentale, quindi, è e resta sempre il coinvolgimento della popolazione, la partecipazione alle scelte, la trasparenza, se si vuole operare per la sostenibilità. Da questo convegno è ancora una volta emerso quello che a UNICA è ben chiaro.
La gente, i cittadini hanno deciso di partecipare, pur in un contesto sociale non facile e proprio quando erano stati tenuti fuori dalle scelte, e la partecipazione è diventata protesta contro decisioni “prese da altri e dall’alto” su questioni e cose che incidono sulla vita delle persone.
La corretta gestione di questa partecipazione deve essere diversa. Tutti i portatori di interesse devono essere coinvolti preventivamente, prima che le scelte siano compiute e i processi pianificati. In questo modo si evitano situazioni di conflitto e si garantisce il rispetto della legalità. Si, perché attraverso la partecipazione è più facile ottenere il rispetto delle leggi e quindi della legalità in genere.
Certamente non è facile gestire questa indispensabile partecipazione, questo coinvolgimento di tutti i soggetti portatori di interessi opposti.Occorre una figura di facilitatore, coordinatore, mediatore che abbia conoscenze ambientali, che non sia di parte, che non si presti alle demagogie e che funga da olio dell’ingranaggio. La proposta di UNICA è di rivolgersi ad un ECOconsulente, un professionista certificato e con le giuste competenze, per coadiuvare il processo di partecipazione.
L’ECOconsulente di stampo europeo può supportare le Amministrazioni, la cittadinanza, le imprese e tutti gli stakeholder che si trovano a rappresentare opposti legittimi interessi su di un territorio, e può gestire il conflitto, affinché non sia necessario arrivare alla protesta per tutelare diritti calpestati, ma la comune partecipazione e il confronto siano indirizzati allo sviluppo sostenibile del territorio.
Se a Pontelandolfo si fosse preventivamente gestita la partecipazione della popolazione alle scelte operate, oggi non si dovrebbe parlare, come il Gruppo di Psicologi Sanniti ha egregiamente fatto, di “Eolico sulla testa della gente”.